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REPORTAGE RITRATTI FIGURE IMMAGINI RESISTENZE PAROLE

[Il fatto di essere stati mal governati, maltrattati, non ha mai messo i friulani nella condizione di ribellarsi; tranne nei pochi giorni incorsi fra il giovedì grasso e il mercoledì delle Ceneri del 1511, e nelle consuete forme del furto campestre, del contrabbando e del banditismo. Questa, dunque, che potrebbe apparire una sorta d'inferocita invettiva contro tutti i friulani, in realtà è, dunque, un'accusa alla loro classe dirigente. Poiché, però, essi non hanno mai saputo, potuto, voluto distinguersi, staccarsi da questa, è logicamente coerente che debbano sentirsi investiti. Comunque è certo che questa classe dirigente, o élite, o classe politica, pur nella sua micragnosa pochezza, una sua capacità è sempre stata in grado di esprimerla, e cioè l'operazione dell'invenzione della tradizione all'interno del sogno di una comunità ideale, unita dalla lingua, nei costumi, nella religione, senza differenze di classe...]

da Lideologia friulana-Critica dell’immaginario collettivo di Tito Maniacco

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