Gli scontri sono cominciati nel maggio del 2006, quando la sezione 22 del Sindacato nazionale dei lavoratori dell’istruzione ha chiesto al governo dello stato di Oaxaca un aumento degli stipendi e condizioni di lavoro migliori. Il governatore Ulisse Ruiz ( Partito rivoluzionario istituzionale, conservatore) ha respinto le richieste. Gli insegnanti, sostenuti dell’Asamblea popular de los pueblos de Oaxaca (un’associazione di cui fanno parte più di 350 organizzazioni civili), hanno sospeso le lezioni e occupato il centro della città. A giugno e a ottobre la polizia è intervenuta per sgomberare i manifestanti, provocando la morte di almeno otto persone, tra cui il cameraman di Indymedia Will Bradley Roland. Amnesty international ha denunciato casi di tortura e di violazione dei diritti umani contro i civili a Oaxaca, ma il governatore Ruiz, ancora in carica, ha negato qualsiasi responsabilità nella vicenda. Le foto di queste pagine ritraggono alcuni protagonisti di quella rivolta: Enrique camionista, Ector cameraman, Maria sarta, Azael poeta, Felipe exrettore dell’Università, Mireya maestra, Ciucio ragazzo, Eloy commerciante, Petrona contadina, Clara giornalista, Macario ristoratore, Carmen maestra.
Danilo De Marco non solo guarda il mondo e i popoli che lo abitano, ma stabilisce una relazione particolare, sorprendente e diretta con tutti gli esseri umani e le ragioni che si avvicinano alla sua fotografia. Danilo De Marco riprende lo sguardo di un bambino, di una donna, di un anziano, di un contadino: dall’interiorità della vita umana porta alla luce nelle sue foto l’acqua limpida e viva degli occhi che lo guardano.
Carlos Montemayor