Dal seme di sesamo delle piccole comunità di base sono nati in Brasile vari movimenti sociali di rilevanza continentale. Tuttavia, l’origine ecclesiale di questi movimenti comporta una particolare concezione dei diritti rivendicati dai contadini. Per i movimenti di base, il loro diritto alla terra non deriva in ultima analisi dal diritto brasiliano, ma dal diritto naturale. “Terra de Deus-Terra para todos”. I teologi della liberazione ripercorrono la storia agraria del Brasile introducendo un’esegesi dei testi sacri fondata sul parallelismo tra la lotta per la terra dei contadini e la lotta per la Terra (promessa) del popolo di Israele. Nell’insegnamento biblico delle comunità di base, il testo di riferimento più frequente è il libro dell’Esodo, che permette di tracciare un parallelo fra l’esodo del popolo ebraico e quello dei lavoratori rurali brasiliani. La nozione di “esodo” dalla propria terra ha un valore emotivo particolarmente forte in Brasile, perché il dramma della siccità (aggravato dall’incuria della politica tradizionale) obbliga periodicamente i contadini del Nordeste ad abbandonare la terra inaridita e le bestie per andare verso l’acqua. Da questa commistione di lotta, teologia e vita comunitaria è nata la “mistica” del movimento Sem Terra, intesa non già come pura teoria, bensì come prassi del vivere e dell’agire collettivo, nel segno di simboli ed esigenze comuni. Si potrebbe parlare di una “liturgia”, ricorrendo al termine che si usava spesso per i vecchi partiti-chiesa e, in particolare, per i vecchi partiti comunisti. Ma la liturgia del Mst è di matrice cattolica: “Come i cristiani fondano le proprie liturgie per riunire i fedeli intorno al progetto del Vangelo di Gesù”. In concreto, la mistica o liturgia dei senza terra assume le forme imposte della convivenza in situazioni di disagio e di isolamento: tutti gli accampamenti si strutturano secondo un piano urbanistico indicato dal movimento e tutte le attività hanno un chiaro riferimento alla lotta per la terra, espressa nei termini propri alla teologia della liberazione. Ma per i senza terra accampati precariamente sul suolo altrui, il Brasile è la terra di un futuro che non arriva mai.
Mario Losano